Writings Collected by Bruna

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Io Ci Saro`

Lo so e' di qlc anno fa e all epoca ero ben posata, ma i miei occhi Verdi gia' erano tanto curiosi alla vita. Ho ricevuto tantissimi messaggi e presto rispondero` ma intanto voglio farvi ancora tanti auguri e ricordarvi che dobbiamo sempre amare profondamente, apprezzare ogni secondo dell' esistenza, con audacia e acume aggredire le difficolta' della vita e curare dai piccoli gesti quest' Universo che il Signore ci ha donato, sempre e comunque. Chi mi conosce bene sa che ho un energia da "esportazione" e quando ne avrete bisogno io ci saro`.

-- Bruna Antonelli, 26.12.2020

Joe e Marilyn

Lui era un duro, uno di quelli che non molla mai, risoluto e ruvido come la terra da cui proveniva, eppure quando la vide, su una rivista dal barbiere, sentì che qualcosa stava cambiando. Era bellissima, affascinante, dirompente e quel suo sorriso scioglieva i cuori e legava le anime. Se ne innamorò perdutamente.

Non era bello ma era pur sempre l'eroe d'America, la leggenda dello sport nazionale. Così fece tutto quello che gli era possibile per contattarla e, dopo mesi di intermediari, biglietti e telefonate notturne, riuscì ad incontrarla e a passare con lei la notte più bella della sua vita. Se ne innamorò ancora più perdutamente.

Tutti gli dicevano di lasciar stare, tutti gli dicevano di non riconoscerlo quasi più, ma nessuno capiva il suo cuore. Così un pomeriggio di gennaio, in quel di San Francisco, si sposarono realizzando il sogno di un'intera generazione, ma non andò bene. Dopo neanche un anno si separarono. Troppo geloso lui, troppo bella e disinibita lei. Troppo paranoico e possessivo lui per quella donna meravigliosa lanciata nel firmamento del cinema mondiale.

Si lasciarono in un'aula di Tribunale, eppure quel legame dell'anima non era spezzato. Anzi, lui se ne innamorò ancora più perdutamente. Così tanto da capire che non poteva averla, ma che sarebbe stato sempre suo.

Dopo pochi mesi iniziarono a sentirsi e a coronare uno dei rapporti più belli che ci siano. Lei chiedeva ogni consiglio a lui, lui cercava di proteggerla in ogni modo, lei si confidava con lui come con nessuno, lui continuava a scoprire e toccare la sua umanità solo con lei.

Poi un giorno lei morì, misteriosamente ma non troppo, a soli 36 anni, overdose da barbiturici. Il suo cuore si spezzò perdutamante. Pensò lui al suo funerale, penso lui a proteggerla da tutti quegli squali che l'avevano consumata come non era riuscito a fare in vita.

E poi continuò ad amarla. Per sempre. Perdutamente. Per oltre vent'anni, tre volte a settimana, un mazzo di rose rosse venne deposto sulla sua tomba.

Aristotele diceva che l'amore è come una sola anima che vive in due corpi e due corpi che battono dello stesso cuore e forse fu così per loro. Per Joe Di Maggio e Marilyn Monroe.

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La stretta de mano

Quella de dà la mano a chicchessia,
nun è certo un’usanza troppo bella:
te pò succede ch’hai da strigne quella
d’un ladro, d’un ruffiano o d’una spia.
Deppiù la mano, asciutta o sudarella,
quann’ha toccato quarche porcheria,
contiè er bacillo d’una malatia,
che t’entra in bocca e va ne le budella.
Invece a salutà romanamente,
ce se guadambia un tanto co l’iggiene,
eppoi nun c’è pericolo de gnente.
Perché la mossa te viè a dì in sostanza:
“Semo amiconi … se volemo bene …
ma restamo a ‘na debbita distanza”.

-- Trilussa